TARANTO? MENO LAVORATORI, PIÙ IMMIGRATI

Ormai l’Italia è destinata velocemente al tramonto industriale e sociale.

Da una parte la più grande acciaieria d’Europa comprata e smembrata da solito gruppo straniero che ci tratta come un paese dove ricavare contributi statali e regionali precarizzando il lavoro di quelli che resteranno.

Dall’altra un Governo che, da quando è nato, ha ricominciato a mettere tappeti rossi alle Ong straniere.

Di conseguenza, lo stato che dovrà mantenere migliaia di lavoratori in cassa integrazione e nello stesso tempo finanzierà allegramente il business accoglienza.

Concludiamo con un’amara considerazione: Forse era meglio per i poveri lavoratori di Taranto imbarcarsi su una nave e ritornare nella città nativa come immigrati, d’altronde prenderebbero vitto, alloggio, medicinali ed assistenza sanitaria senza alcun problema. Poi, tra qualche anno verrebbe loro assegnata una casa popolare.

Se passa l’abolizione dei Decreti Sicurezza la spesa per migrante salirebbe a quasi 25.000 euro annui per ciascuno.