LA SLOVENIA NON RISPETTA IL TRATTATO DI SCHENGHEN

Alessio Edoardo (Segretario generale provinciale FSP Polizia di Stato) ci ha scritto un una lettera informativa ed esaustiva sul problema del paese di prima accoglienza.

Facciamo chiarezza, sul confine con un paese comunitario (Slovenia), non si possono schierare forze militari per legge europea, si possono utilizzare i militari solo ed esclusivamente per controlli coordinati e congiunti con le forze dell’ordine, a seguito di progetti chiamato strade sicure. Per cui è inutile chiedere 500 militari se poi non ci sono poliziotti sufficienti per gestirli.
Il problema vero è proprio e che manca personale nella polizia di frontiera, al 1 massimo 2 pattuglie tra le quali solo una con i militari, sono insufficienti per controllare un territorio di 54 km di confine.

Una “invasione “ con una massa di gente così numerosa non si ferma né con muri di mattoni né con muri di militari, si ferma con la politica e le strategie giuste. Sappiamo che la Slovenia fa orecchie da mercante e accetta solo una minima parte di respingimenti, perché, a fronte degli accordi Italia Slovenia, bisogna trovare addosso ai migranti prove concrete che siano passati dallo stato confinante (come se “loro” volassero ma non fa niente).

Solo con accordi e con una costrizione da parte dell’Europa nei confronti dello stato sloveno, primo difensore frontiera Scenghen, sarà ben difficile riuscire a fare ed ottenere qualcosa!