VANNACCI VI SCRIVE…

In Italia:
puoi primeggiare all’accademia e superare le selezioni per entrare nell’élite dei combattenti;
puoi superare brillantemente corsi roccia, sci sub, lanci in caduta libera da 8.000 metri;
puoi superare corsi di sopravvivenza e resistenza agli interrogatori;
puoi essere spedito a combattere in Somalia, Ruanda, Yemen, Costa d’Avorio, Bosnia, Afghanistan, Iraq o Libia;
puoi aver comandato il distaccamento operativo, la compagnia, il battaglione ed il reggimento dell’unico reparto d’assalto dell’Esercito, gli Incursori paracadutisti del “Col Moschin”;
puoi esserti lanciato da 8000 metri con l’ossigeno e tutto l’equipaggiamento a meno 35 gradi sotto zero;
puoi aver fatto parte di team di assalto specializzati nel controterrorismo e nella liberazione di ostaggi civili; puoi aver denunciato il rischio di esposizione all’uranio impoverito a tutela dei nostri militari e preso tutte le cautele del caso; puoi avere tre lauree e parlare fluentemente cinque lingue, ma se scrivi un libro (senza parlare di argomenti militari) e la gogna mediatica si scatena perché hai contravvenuto alle rigide regole del “politically correct”, ecco che per quello Stato che hai servito con sacrificio per più di trent’anni diventi all’istante una zavorra da scaricare. E anche in fretta..

Perché un soldato così scredita l’Esercito, la Difesa e perfino la Costituzione, già, quella bella carta in cui all’Art 21 recita:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”

Evidentemente a parte i generali..

IO STO CON VANNACCI!